Alla scoperta del Soul Restaurant, ristorante a Legnano
Intervista con Fabio e Gloria alla scoperta del Soul Restaurant
Il Soul Restaurant a Legnano è un ristorante di nuova apertura gestito da Fabio e Gloria, due ragazzi che nonostante la giovane età hanno alle spalle una lunga esperienza nel settore Wine & Food. Dai viaggi in Paesi lontani al lavoro nelle cucine di alcuni tra i più importanti ristoranti d’Inghilterra, Fabio e Gloria sanno bene cosa vogliono per loro ed il loro locale e ora lo raccontano a tutti attraverso questa breve intervista.
Quando è nata la vostra passione per il cibo ed il vino?
Fabio: Non c’è un vero momento preciso; è un percorso che ti appassiona percorrendolo, vivendone ogni esperienza e assimilandone gioie e dolori. Più interagisci con persone che condividono questa passione e più vieni spronato a dare il meglio, ad essere importante per il gruppo e a raggiungere insieme l’obiettivo in una crescita costante.
Gloria: Fin da piccola aiutavo mamma a cucinare, a preparare la tavola con la tovaglia buona e i calici giusti. La scelta di frequentare l’istituto alberghiero è venuta naturale e da lì il mondo del vino, lo studio delle materie prime e questo entusiasmo crescente che mi ha portato a voler condividere questa mia passione trasmettendo l’importanza del mangiar bene e del dedicarsi del tempo di qualità a tavola.
Quando vi è venuta in mente l’idea di aprire un locale tutto vostro? Cosa vi ha spinto a lanciarvi in questa avventura?
F: Era l’obiettivo di sempre; acquisire la tecnica attraverso le esperienze di grandi chef per poi trasferirla in un concetto di cucina personale che mi rappresentasse e mi desse la possibilità di esprimermi anche attraverso scelte diverse ed abbinamenti inusuali
G: Era già nella mente di entrambi quando ci siamo conosciuti anche se sotto forme diverse. La voglia di mettermi alla prova in una vera e propria sfida personale oltre che professionale ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale. Lavorare per se stessi è una delle soddisfazioni più grandi.
Cos’è per voi il Soul Restaurant?
F: È una scommessa personale per mettermi in gioco, dimostrarmi che ce la posso fare, raccogliendo i frutti del mio percorso. Al Soul posso creare, esprimermi, prendermi delle soddisfazioni perchè la mia passione è convertita in accostamenti che piacciono e sorprendono.
G: È un progetto di vita oltre che professionale… una grande missione! Ci abbiamo veramente messo anima e corpo nel pensarlo, costruirlo, dargli la nostra identità, coniugando lavoro, vita di coppia e visioni personali che non sempre coincidevano.
Fabio, c’è un piatto che hai creato che ti è rimasto nel cuore? E per te Gloria, c’è un vino a cui sei particolarmente legata?
F: Non ancora; sono un po’ un eterno insoddisfatto. Nonostante sia legato a tutti i miei piatti e ognuno di loro mi rappresenti c’è sempre un margine di miglioramento.
G: Lavorare come sommelier all’estero è stata un’esperienza fondamentale perchè ti apre ai vini del mondo e non più solo a quelli italiani. Moltissimi mi hanno dato grandi emozioni, ma una delle più pazzesche è sicuramente stato degustare l’australiano Hill of Grace di Henschke.
Cosa distingue il vostro locale dagli altri ristoranti della zona?
F e G: Sicuramente il voler proporre un’esperienza che lasci il segno. Un insieme dinamico di energia, cura e curiosità che accompagni e intrighi il cliente per tutta la durata della cena. Per sorprenderli appunto abbiamo creato un menù degustazione a sorpresa con abbinamento vini.
Quali sono state le principali influenze che hanno determinato il vostro modo di intendere il cibo, il vino e la cucina in generale?
F: Ho avuto modo di provare due tipi di cucina solo apparentemente diversi. Uno stage al “The Fat Duck” in Inghilterra, dove si giocava molto con la chimica dell’alimento creando piatti complessi e strutturati, ed una cena al ristorante Reale in Abruzzo dove nel piatto c’era il puro e semplice ingrediente, ma allo stesso tempo il gusto era elevato al massimo del suo potenziale attraverso svariate tecniche. Lì mi sono reso veramente conto della vastità di questo mondo e di come ognuno, una volta all’interno, possa ritagliarsi il suo spazio espressivo.
G: Quando provi diversi stili di ingredienti, accostamenti o vini in abbinamento e resti senza parole allora ti rendi conto della vastità, della complessità e di tutte le possibilità che questo mondo racchiude.
Chi sono le vostre fonti di ispirazione, i vostri modelli di riferimento?
F: Non ho un modello preciso di riferimento perchè ci sono troppi chef che ammiro. Posso dire però che la determinazione di Gordon Ramsay ha giocato un ruolo chiave. Guardavo i suoi programmi dove si respirava un clima di grinta e personalità che mi ha dato, assieme a tanta curiosità, la spinta iniziale per avvicinarmi a questo mondo.
G: Nemmeno io ho un modello preciso: prendo spunto da chiunque possa darmi qualcosa. Ho una forte empatia, tanto studio, un po’ di esperienza alle spalle e adoro parlare con la gente per capire chi ho davanti per garantirgli un’esperienza gastronomica più personalizzata possibile.
Avete in programma qualche evento speciale che organizzerete qui nel vostro locale?
G: Qualche idea sta già bollendo in pentola… Essendo io sommelier vorrei sicuramente dedicare delle serate al vino come protagonista, magari abbinato a dei piatti creati appositamente per l’occasione da Fabio. L’attenzione alla stagionalità dei nostri prodotti è importante e questo ci porta a pensare a delle cene a tema dove poter dare risalto ad un ingrediente in particolare, sviluppando su di esso tutto il menù. Vedremo cosa succederà…
E per finire… cosa vi aspettate per questo 2019?
F e G: Nonostante siamo aperti da così poco abbiamo già avuto un enorme calore da tantissime persone che ci conoscevano o ci hanno scoperto strada facendo. Vedere la gente che torna o che ci raccomanda ai suoi cari per noi è la miglior soddisfazione, ci sprona a migliorare sempre di più e ci fa capire che siamo sulla strada giusta. Questo per noi è importantissimo, assorbiti che siamo da una società moderna che non ti lascia nemmeno il tempo di sederti a tavola. Troppe volte siamo costretti ad usare prodotti congelati o pronti in 5 minuti o mangiare uno alla volta, il che ci porta non solo a perdere quel senso di famiglia che è lo stare assieme, ma diseducando anche il palato alla qualità del cibo, non badando più al sapore di quello che si mangia. Cambiare questa tendenza è una delle missioni principali del Soul… Speriamo di incontrare sempre più persone che seguano la nostra filosofia!